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Arianna
17 anni
studentessa

Sono Arianna Moro. Frequento la 4A del Liceo Scientifico Scienze Applicate (Liceo Pepe, Ostuni).

La nostra storia ha i protagonisti soliti: una ventina di adolescenti e due docenti. Ma non è la solita storia.

Questi ragazzi, inesperti, adolescenti, pazzi sono stati i protagonisti assoluti di una magnifica esperienza, come mai ne capitano a scuola. Un’esperienza che li ha visti impazzire, gioire, imparare e crescere.

Abbiamo costruito pian piano un percorso didattico sulla robotica e lo abbiamo portato a Roma, al Romecup. Era la prima volta. Abbiamo sperimentato. Abbiamo visto cosa riescono a fare gli altri ragazzi nelle altre scuole d’Italia.

Abbiamo unito tutte le forze, abbiamo lavorato insieme, come un gruppo, come una classe, come una famiglia. Durante quei giorni di studio matto e disperatissimo, quando lavoravamo per ore e continuavamo a postare i nostri risultati con foto e video, abbiamo imparato il senso della comunità. E i nostri docenti, quelli che tirano tardi per darci risposte, guidarci e sostenerci, erano sempre lì con noi, nell’aula, fuori dall’aula, nell’aula digitale dei social, in tutti gli spazi della rete possibili. E senza orario di lavoro.

Quei ragazzi, mano nella mano, hanno spiato impauriti dalla finestra che affaccia sul futuro, hanno scrutato, sfiorato e vissuto, nei loro limiti, quello che ora chiamano sogno. Quei 20 ragazzi sono diventati insegnanti, esempi. Esempi di quanto sia difficile ma incredibilmente forte lavorare insieme, di quanto volere è potere, di quanto a volte anche un sedicenne sa donare ad un adulto. In silenzio, resteremo ai margini di quella stanza, pronti ad esserci per qualsiasi incertezza e spettatori commossi di quella crescita. La crescita di noi ragazzi e la crescita dei nostri insegnanti, di noi insegnanti.

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