ASL: un assaggio del nostro futuro
L'Alternanza Scuola Lavoro per noi studenti dello Scientifico "Ludovico Pepe" può essere considerato come un mega progetto che ha impiegato gran parte del nostro impegno e della nostra dedizione. Impegno e dedizione che sono stati ripagati, in quanto le attività di ASL sono state sempre molte interessanti e, per lo più, di gradimento per la maggior parte di noi ragazzi (il che non è molto semplice, date le nostre aspettative). Tra le tante esperienze, quella che più mi ha coinvolta è stato il percorso presso l'ISBEM a Mesagne. Sorto nel 1999, l'ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) è una realtà partecipata da Università (Pisa, Lecce, Oslo, Anversa), aziende del settore biomedico ed altri operatori pubblici e privati del settore salute, oltre che del mondo del volontariato. La costituzione di un centro di ricerca senza scopo di lucro nel brindisino è estremamente significativa per riflettere sulle dinamiche virtuose innescate dalla ricerca, quando questa è supportata in funzione dell'utilità pubblica e non per il profitto. Lo scopo dell'ISBEM è, infatti, quello di fornire un'occasione a studenti, ricercatori, dottorandi e studiosi per inserirsi nel mondo della ricerca, entrando in contatto con centri di studio nazionali ed internazionali. Basti ricordare che nei primi undici anni l'ISBEM ha formato 100 giovani (40 dottorandi e 60 studenti di master), offrendo anche possibilità di lavoro e di collaborazione a fisici, chimici, bio-tecnologi, economisti, informatici, esperti di comunicazione e mediatori culturali. All'ISBEM noi ragazzi abbiamo trascorso quattro giorni, dalle ore 09:00 alle 17:00: orario spossante, penserete, ma ciò non è stato, dato che abbiamo potuto fare una full immersion nell'ambito lavorativo, e per niente noioso, anzi. Infatti gli esperti che si sono relazionati con noi ci hanno parlato di tematiche di un certo peso, quali l'inquinamento, con le sue cause e i suoi effetti, tra l'altro collegate con casi pugliesi, perciò vicini a noi (il caso Ilva e tutto ciò che comporta). Ma non abbiamo trattato solo argomenti di tipo ambientale, bensì la loro correlazione con la nostra salute ed, infatti, per avere un quadro completo del nostro modus vivendi, abbiamo interagito con una psicologa. L'incontro con lei è stato molto importante, in quanto ha sfatato falsi miti riguardo la sua professione, e ci ha aiutato a capire e gestire lo stress, e in questo compito è stata aiutata da un esperto di recitazione, che ci ha permesso, a fine esperienza, di reclamare dei monologhi, e ha sottolineato come, per svolgere un compito, siano necessari tre requisiti: sapere, saper fare e saper essere. Abbiamo avuto l'opportunità di capire il valore della clownterapia e dell'integrazione di cui, pur essendo un tema tanto attuale, non siamo abbastanza informati. Abbiamo approfondito la conoscenza del nostro corpo, in particolare il sistema circolatorio, non soltanto con le classiche lezioni teoriche, ma anche adoperando strumenti adatti e sottoponendici ad indagini ed esami di prevenzione, quali Holter ICG, Elettrocardiogramma e Ecografia. Infine abbiamo assistito ad un excursus storico effettuato dal Presidente dell'ISBEM riguardo la nascita della medicina moderna e visitato il centro storico di Mesagne. Perché sono rimasta impressionata da questa esperienza? Ci sono diversi fattori:
abbiamo imparato nozioni nuove, approfondito le nostre conoscenze, utilizzato macchinari, esplorato i nostri limiti ed assistito a quello che viene definito discorso interdisciplinare.
E vorrei concludere il mio racconto con un estratto di un discorso del dott. Alessandro Distante, Presidente dell'ISBEM: "Fare ricerca non significa chiudersi in un laboratorio o in un istituto per indagare fenomeni da divulgare ai soli esperti del settore. Lo stereotipo dello studioso scisso dal contesto socio-culturale è valso ad indebolire, nell'immaginario comune, l'importanza della ricerca come asse portante di un Paese. Parlare di un connubio tra ricerca scientifica e sanità nel Sud Italia a tanti potrebbe sembrare un ossimoro, ma così non è".
