Librinfaccia: duetto tra Walter Lazzarin e Alessio Viola
- Federico Bennardo
- 23 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Nell’ultima serata prima della pausa estiva, la kermesse letteraria “Librinfaccia” ha presentato due libri in contemporanea facendo dialogare i due autori Walter Lazzarin e Alessio Viola. L’incontro si è svolto presso “Cicinedda Fruit Bistrot”, dove esattamente un mese fa fu ospite Marcello Introna.
Lazzarin nel suo libro racconta la storia di Giacomo, un ragazzo di otto anni che un giorno, per gioco, decide di scavalcare con i suoi amici la parte non accessibile (a causa della presenza di tossicodipendenti) dei giardini pubblici. Quando uno dei tossicodipendenti si accorgerà della loro presenza, i ragazzi scapperanno, tutti tranne Giacomo che decide di rimanere. Una storia breve, leggera, ma intensa: il bambino considera la madre aggressiva e violenta, ma in realtà è una mamma insicura e stressata. Giacomo non ha paura di scoprire cosa succede di notte nei giardini, non ha paura dei drogati che incontra e non lo preoccupa il fatto che uno di loro conosca il suo nome e la data di nascita. La mamma di Giacomo, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c'è. «E’ la storia di un bambino che decide di scappare di casa, incontra il padre che non aveva mai conosciuto prima, inizia un’avventura in chiave moderna e questo alla gente piace» ha affermato Lazzarin.
L’autore è un giovane scrittore italiano che sta girando il Paese con la sua macchina da scrivere per promuovere la bellezza della letteratura. Nel giro di un anno ha raccolto critiche positive per il romanzo e incoraggiamenti per la sfida che ha lanciato con il tour; ad una scrivania e un computer preferisce una panchina e una macchina da scrivere perché «la macchina da scrivere ha tutto un altro fascino rispetto al computer e mi permette di scrivere e di regalare ai passanti quello che ho pensato in quel momento.»
«E’ molto stancante, però è certamente un nuovo modo di proporre il proprio lavoro e di avere un contatto diretto con il lettore. Naturalmente non vivo di sole esperienze positive: un giorno, mentre mi trovavo a Napoli con la mia macchina da scrivere, seduto per terra, una bambina mi si è avvicinata, incuriosita da ciò che stavo facendo; improvvisamente è arrivata la madre che l’ha subito fatta allontanare da me, dicendo che ero pericoloso e che la gente come me andava lasciata perdere.» ha raccontato Lazzarin.
Alessio Viola, invece, narra la storia di due fratelli bambini che vivono la tragedia dell’uccisione del padre malavitoso. Vitino, che punta sin da piccolo a diventare capo clan, fa tutta la carriera: scippi, furti, spaccio. La famiglia, unita dal desiderio di arricchirsi, vive di quelle attività. Diventato grande Vitino si conquista una propria piazza di spaccio distribuendo cocaina ed eroina. Franchino, il fratello più piccolo, cresce seguendo il modello del fratello fino a diventare tossicodipendente.
Sul perché raccontare proprio questa storia, Alessio Viola ha risposto: «E’ una di quelle storie “minori”, quelle che riguardano i protagonisti piccoli delle grandi vicende malavitose. Si fa un gran clamore attorno all’arresto di un boss, per esempio; poi, nelle cronache, si chiude con “altri dieci arresti”, persone di cui non sapremo mai niente. Ecco, io trovo che raccontare le loro storie ci aiuti a capire molto meglio questi fenomeni che non il clamore mediatico e le conferenze stampa a effetto sui boss arrestati.»
Nella parte conclusiva della serata i due autori hanno dato via ad una chiacchierata con il pubblico; in particolare Walter Lazzarin, con la sua simpatia e semplicità, ha recitato dei tautogrammi che hanno fatto divertire la folla ostunese. Alessio Viola, invece, ha promesso di tornare a Ostuni per l’estate prossima in occasione dell’uscita del suo nuovo libro.
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