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Un giorno a Taranto all'Arduino (Genuino) day!

  • Piero Prete
  • 30 apr 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Lo scorso 2 aprile, i ragazzi frequentati il corso di robotica del liceo scientifico L.Pepe si sono recati presso la camera di commercio di Taranto dove ha avuto luogo la 3°edizione dell’Arduino-day.

Ma cos’è Arduino?! A cosa serve?!

Per chi non lo sapesse Arduino, sviluppato nel 2005, è una scheda elettronica programmabile per mezzo della quale è possibile creare circuiti di svariati tipi. È largamente usato in ambito di robotica ed automazione e di recente è entrato a far parte di alcune scuole che hanno imparato a programmarlo e ad utilizzarlo per realizzare le proprie idee dando vita a fantastici robot .

L’evento aveva come obbiettivo quello di far conoscere ciò che si può fare con dei materiali semplici, poco costosi e innovativi.

Passeggiando fra gli stand delle scuole, si respirava un'aria di innovazione e i giovani coinvolti erano fieri di esporre e illustrare le idee geniali che c’erano dietro le proprie creazioni.

L’I.I.S.S. “MAJORANA” di Francavilla Fontana ad esempio, con l’ausilio di una stampante 3D presentava un braccio robotico al cui interno, Arduino, grazie ad alcuni sensori faceva sì che la mano potesse chiudersi ed aprirsi su comando.

​I I ragazzi dell’istituto tecnico “Pacinotti”, invece, partendo da una necessità come quella di trovare la vasca da bagno calda al ritorno da una partita a pallone, avevano proggettato un sistema idrico automatizzato che, grazie a elettrovalvole controllate da Arduino, facevano in modo da versare la quantità d’acqua desiderata al momento opportuno.

Tra i tanti altri stand non mancavano i progetti per il controllo della casa via smartphone come i sistemi di sicurezza con videosorveglainza e allerme, la domotica e il controllo degli elettrodomestci. Tutto questo sempre grazie ad Arduino che nelle versioni più avanzate, riesce a controllare molte apparecchiature contemporaneamente.

Altro progetto innovativo era presentato da un ragazzo del liceo “Lilla” di oria che si era posto come problema quello di accertare la salute di un malato o di un anziano. Il suo dispitivo era progettato per calcolare i battiti cardiaci. Se questi non fossero rientrati nella norma, per mezzo di un combinatore, il dispositivo avrebbe automaticamente chiamato il 118 fornendo informazioni su posizione e malessere. L’idea potrebbe sembrare banale ma in realtà ha un gran potenziale in quanto quest’aggeggio potrebbe essere fornito a tutte quelle persone a rischio come i cardiopatici che non avrebbero più bisogno di chiamare autonomamente soccorso. Inltore questa tecnologia, incorporata nei volanti delle auto potrebbe rilevare eventuali stati di sonnoleza e prendere adeguate misure di sicurezza per evitare spiacevoli conseguenze.

Al centro dell’attenzione, poi, c’era un robot con sembianze umane realizzato per mezzo di una stampante 3D. Questo robot, grazie ad una sola scheda Arduino, era in grado di muoversi in qualunque direzione, muovere braccia e mani ed inoltre poteva anche muovere la testa in direzione di un corpo in movimento. Il robot, vincitore di 2 premii maker faire, era controllabile in tutte le sue operazioni con l’ausilio di un bracciale che al movimento del braccio di un volontario, dava comandi alla macchina che si muoveva nella direzione desiderata.

Alla fine della giornata i ragazzi del liceo “Lilla” di Oria, dopo una breve presentazione delle loro invenzioni, hanno espresso un loro parere personale riguardo a queste nuove tecnologie di studio.

Arduino non dev’essere considerato come un qualcosa che solo alcuni studenti hanno la fortuna di imparare ad usare. NO! Arduino è la dimostrazione che, grazie ad alcuni professori speciali e alla loro passione, nelle scuole, si possono portare nuovi metodi di apprendimento che non si basano esclusivamente sullo studio teorico ma sfruttano la capacità dello studente di approcciarsi con nuove tecnologie per sviluppare la loro creatività e, a giudicare dalla giornata, ce n’è molta nelle menti di questi giovani.

“Le cose cambiano se si ha la voglia di farle cambiare”.


 
 
 

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