Hack4Dante...in chat con la Commedia
- Paola Lisimberti
- 8 feb 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Si chiama @divinacommediabot ed è una servizio automatico di Telegram, la chat di messaggistica. Lo ha realizzato un programmatore italiano, Francesco Piero Paolicelli, che ha avviato un progetto di diffusione dei testi fondamentali della nostra cultura e civiltà rendendo disponibili non solo la Commedia ma anche la Costituzione (@costituzioneitalianabot e @divinacommediabot). Funziona come una chat, interagisce con noi utenti, ci risponde. Possiamo chiamare un canto e averlo subito disponibile; possiamo cercare una parola e ritrovarla in ogni terzina delle tre cantiche in cui è usata. Agli studenti piace molto. E la ricerca del singolo termine ci aiuta a realizzare percorsi tematici in verticale. A testarla e studiare le potenzialità didattiche della Divina Commedia in chat è la classe 3B del Liceo Scientifico “Pepe” sotto la guida della prof.ssa Paola Lisimberti. Ma a lavorare intorno al progetto è un team di esperti (oltre a Francesco Piero Paolicelli, anche l’architetto Fedele Congedo, il prof.Pino Suriano, Presidente della Società Dante Alighieri di Matera, l’ing. Domenico Aprile) che sperimenteranno un hackathon sulla Commedia.

Sabato 30 gennaio al Liceo “Ludovico Pepe” di Ostuni, gli studenti si sono sfidati a colpi di terzine per l’intera mattinata. Il progetto si chiama #Hack4Dante, perché non esiste bellezza senza le persone che ci camminano dentro e lancia la sperimentazione di un percorso condiviso di commento della Divina Commedia con l’uso delle nuove tecnologie.
Gli studenti, divisi in squadre, hanno lavorato su alcuni temi proposti all’interno di un laboratorio partecipato, individuando link pertinenti rispetto alle terzine del canto scelto per la riflessione. I link sono stati

poi inseriti nel bot della Commedia per diventare patrimonio di tutti gli utenti. Così, si potrà verificare se un approccio diretto ai significati nascosti del testo può evitare quei naufragi sonnolenti che spesso colpiscono gli alunni fruitori passivi della Commedia dantesca.
“Sperimentare una didattica aumentata dalle nuove tecnologie – spiega la Dirigente Scolastica Dott.ssa Annunziata Ferrara – si rende necessario per coinvolgere e motivare i nostri studenti, immersi in una realtà sì ricca di stimoli nella quale devono essere educati a muoversi. L’educazione all’uso delle nuove tecnologie come strumenti di apprendimento deve diventare un volano per promuovere l’acquisizione delle competenze chiave per la vita e la professione”.
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